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La Sacra Sindone
Trapani, 2/10/2014. Biblioteca Fardelliana

 

Introduzione della D.ssa Margherita Giacalone, Direttrice della Biblioteca Fardelliana.

 

Vi ringrazio innanzi tutto di essere qui con noi questa sera nella Biblioteca Fardelliana per la presentazioe del libro di Maurizio De Cicco “Il Volto della Resurrezione e l’Icòna di Andrej Rublev”,  Studio sulla comparazione e l’identità, che è stato  pubblicato a maggio di quest’anno. Ce ne parlerà l’autore che abbiamo stasera il piacere di avere con noi.

Comincio con il presentarvi gli ospiti della serata e poi passerò la  parola a chi dovrà intervenire dopo di me. Intanto la presentazione del libro sarà tenuta da un nostro amico e assiduo frequentatore della Biblioteca Fardelliana, Monsignor Liborio Palmeri che molti di voi hanno l’onore ed il piacere di conoscere e questa sera, graziosamente, ha accettato di collaborare con me per la presentazione del libro di Maurizio De Cicco, poi abbiamo la Signora Maria Grazia Moretti anche lei viene da Firenze ed è una Pittrice di Icòne nonché Amica personale dell’autore, che farà una piccola introduzione anche sul libro e poi, con grande nostro piacere, abbiamo la presenza dell’autore del volume, il Sig. Maurizio De Cicco…..

…. Preferisco che l’autore lo  presenti la nostra amica Maria Grazia.

 

Intervento di Maria Grazia Moretti, Pittrice Icònografa della Scuola Archeosofica :

 

Buonasera a tutti e grazie di nuovo. Prima di iniziare volevo ringraziare la D.ssa Giacalone, che è persona squisita, nella sua capacità di potere ascoltare ed anche

organizzare degli eventi e avete una gran fortuna che sia la Direttrice di questa Biblioteca….

…. Ho riscontrato questa disponibilità e questa sensibilità da parte della D.ssa Giacalone e mi sento in dovere di ringraziarla. Ora per introdurre l’autore ……

…. Ho avuto il piacere di poterlo incontrare nel 1990 a Grosseto dove, in quel momento, seguivo la sezione dell’Associazione Archeosofica, fondata nel1968 dal Prof. Tommaso Palamidessi,  che si può conoscere attraverso le sue opere scritte ….

…. uno di questi testi è dedicato allo studio dell’Icònografia che mi ha appassionato ed ho lasciato tutte le regole della pittura conosciute fino ad allora e mi sono dedicata allo studio ed alla pratica di questa Scienza ed Arte Icònografica. Tenevo e tengo tutt’oggi dei Corsi di Icònografia e in uno di questi, 24 anni fa, si presenta Maurizio, che è diventato un mio carissimo amico, il quale mi raccontò un episodio che descrive nel testo, dove affermava di non essere stato ritenuto idoneo a maneggiare un lapis da disegno,  motivazione che gli costò la bocciatura agli esami di settembre nel 1975.

A questo racconto, mi  sono sentita in dovere di sfidare questo giudizio affrettato e negativo, perché l’Arte l’abbiamo insita in noi ….

…. L’Arte va tirata fuori con pazienza perché, in questo mi è maestro Monsignore, che non ho piacere di conoscere, noi siamo delle immagini dell’Artista per Eccellenza, Colui il quale ha Creato la meraviglia delle Galassie ecc…

…. Tutto ciò mi spinse a fargli  fare questo corso e Maurizio De Cicco si interessò talmente che realizzò questa Icòna   più o meno bella perché non ha importanza. Ci sono infatti altre finalità nell’Icònografia….

…. Abitando a Firenze, Maurizio ha continuato gli studi e il corso di Icònografia in altre Sezioni dell’Associazione Archeosofica ….

…. e per concludere voglio aggiungere che l’incontro con l’Immagine del Cristo Pantocratore di Rublev, suscitò in questo Amico, delle riflessioni profonde che poi ha riassunto in questo testo. A questo punto lascio la parola nuovamente alla D.ssa Giacalone. Grazie.

 

Intervento della D.ssa Margherita Giacalone, Direttrice della Biblioteca Fardelliana di Trapani.

 

Volevo fare una breve premessa : voi sapete che rientra nell’attività istituzionale della Biblioteca, proporre durante l’anno diversi incontri con autori spesso locali. Spaziamo dalla narrativa, alla poesia, anzi forse la poesia è il genere più prodotto a Trapani, con tantissimi autori, poeti dialettali e in lingua italiana, motivo per cui presentazioni durante l’anno ne facciamo tante….

…. L’argomento di questa sera è un po’ particolare, tanto è vero, dico io, che ci sono tante volte nella vita degli incontri casuali, che poi però generano delle esperienze che sono inattese e ancor di più interessanti rispetto alle proprie aspettative. E così è nata casualmente la decisione di presentare il libro di Maurizio De Cicco perché, la Signora Moretti che era di passaggio a Trapani, mi venne a trovare e parlando del più e del meno, soprattutto dell’arte ed anche Arte Icònografica, dato che la Signora Moretti è Pittrice Icònografica, mi segnalò la recente pubblicazione di questo studio  accennandomi un po’ al contenuto …

… è particolare perché si parla del raffronto tra il Volto del Cristo Pantocrator di un Artista russo, Rublev e dall’altra parte la Sacra Sindone. Devo ammettere che anch’io subisco il fascino quando si parla della Sacra Sindone  e del resto chi è che non rimane affascinato da questo Mistero che ancora oggi circonda questo Telo con l’effigie di un Corpo Umano che palesemente dimostra la Sofferenza, è stato Flagellato, Torturato Crocifisso e che genera dubbi sia in chi crede, ma anche a chi non crede instilla il dubbio. L’argomento mi prese tanto che non ho esitato nel dire subito a Maria Grazia Moretti : “ma sì, presentiamolo”, perché secondo me è un argomento interessante che va approfondito e che potrebbe essere, anzi è gradito, dato che è diverso da quello che noi generalmente proponiamo come Biblioteca Fardelliana. Dicevo incontri fortuiti, la casualità…

… leggendo poi il testo che mi è stato inviato dall’autore, ho notato che anche questa pubblicazione nasce per caso, o quasi perché anche lì si è trattato di un avvenimento quasi casuale. Fatta un’amppia introduzione, l’autore ci racconta un episodio : frequentando la Scuola di Pittura Icònografica della Sezione Archeosofica di Poggibonsi, mentre era intento a dipingere un’Icòna, venne interrotto da un’altra sua Carissima Amica, Sonia Vignozzi, che aveva accostato “casualmente”, la riproduzione in copertina del Cristo Pantocrator di Rublev, con una foto dell’effigie della Sacra Sindone, riprodotta da un Fotografo fiorentino, Enzo Benassai. Chiedendo all’autore una opinione sull’accostamento dei due Volti, lo stesso autore confessa che in quel momento non si era soffermato più di tanto sulla domanda fatta dall’Amica, ma racconta che quell’accostamento gli era rimasto dentro come un tarlo …..

….. da questo momento Maurizio De Cicco si mette alla ricerca di risposte a domande che gli sono nate a seguito di quell’osservazione. Fino a che punto la somiglianza fra quelle due Immagini accostate era casuale? Da questo momento la sua ricerca diventa metodica…..

….  recupera oltre alla Foto di Benassai anche le Foto di due Fotografi precedenti quali Secondo Pia e Giuseppe Enrie. Da queste tre Foto e dalle riproduzioni di Rublev, incomincia a sezionare i particolari anatomici fino a confrontarli pezzettino per pezzettino e giunge anche con sua grande sorpresa e credo anche sorpresa nostra quando lei più tardi ci mostrerà queste Immagini, e vedere   come tutti i  particolari anatomici del Volto raffigurato dall’Artista Russo e l’effigie riprodotta sul Telo della Sindone, erano perfettamente corrispondenti. Una simile conformità era in effetti, un evento casuale o veramente tra le due raffigurazioni esisteva un legame profondo e reale? Questa è la domanda che si è posto giustamente, l’autore. Alla fine della sua ricerca, De Cicco è categorico nell’affermare che secondo lui, Rublev avesse dipinto la Sacra Sindone in chiave Icònografica, pur ponendosi un problema di carattere storico : ma Rublev aveva mai visto la Sindone? Impossibile…ed ecco che lì si apre tutta un’altra serie di indagini a cui dopo chiarirà molto meglio di me e con migliore conoscenza dell’argomento Monsignor Liborio Palmeri. Sull’autenticità della Sacra Sindone, l’autore non nutre dubbi ….

…  è stato usato il Carbonio radioattivo che come mi confermava Monsignor Palmeri, non sempre è affidabile….

…. un altro dubbio è che se fosse un falso pittorico, come mai non ci sono tracce di pittura? …. Di colore? …

…. Qualora fosse stato un falso medievale, nel Medio Evo avevano delle cognizioni tali per poter riprodurre su un telo con tutta questa dovizia di particolari l’effigie che vi è riprodotta? …

…. Le testimonianze biografiche su Andrej Rublev sono molto scarse e anch’io ho avuto difficoltà a reperirle .... ho trovato un saggio tradotto in italiano di Irina Ivanova ….

…. Era un Monaco, ma questo non ci sorprende perché come direbbe Anna Maria Precopi Lombardo (Storica dell’arte – n.d.a.), tanti artisti erano Monaci ….

 

Intervento di Mons. Liborio Palmeri, Direttore dell’Ufficio Cultura della Diocesi di Trapani :

 

Naturalmente vi uso come cavie perché questo è un esperimento, cioè cercare un po’ di fare un percorso storico-artistico per arrivare alla Sindone, visto che è un tema che comunque mi affascinava  quindi tratterò comunque una parte del libro del Sig. De Cicco e ho voluto dare un titolo che comunque sviluppa questo aspetto, partendo un po’ dalla sua suggestione principale che mette in evidenza nel libro, cioè il raffronto Icònografico tra l’Immagine del Pantocrator di Rublev e l’Immagine della Sacra Sindone. Su Rublev è già stato detto abbastanza, sulla Trinità di Rublev si potrebbe parlare tantissimo, ma non è il caso oggi di addentrarci in queste cose. Andiamo appunto, direttamente verso questo percorso che vi propongo, spero molto velocemente, partire quindi dal Volto del Pantocrator di Rublev per arrivare al Volto della Sindone…

…. “La storia del Sacro Volto di Cristo, tra Verità e leggenda, tra Arte e Fede” …. Questa è la parte che sviluppo del libro del professore …. (gli faccio un cenno con gli occhi, ma non mi vede-n.d.a.)

…. A dire la verità, da sempre studiando la storia dell’arte e vedendo immagini ho avuto l’impressione che anche in artisti nostri, cioè occidentali, ci fosse un Archetipo misterioso, nascosto, subliminale, all’interno delle immagini, soprattutto del Volto di Cristo ….

…. Studiavo anni fa il Beato Angelico …. Già allora ci vedevo una certa somiglianza con la Sindone ….

…. Naturalmente andando in Oriente, quindi partendo appunto da Rublev, le cose si fanno molto più evidenti, serie e l’esperimento che ha fatto qui il professore

 

Suggerimento del sottoscritto : non sono professore, grazie, ma …..

 

Come no? La nomino seduta stante professore…. Sig. De Cicco ….

…. È interessante perché permette, se non altro, un avvio di discussione, cioè la domanda che mi pongo nel momento in cui diventa plausibile è : “esiste una prova storico-artistica dell’autenticità della Sindone?” ….

…. Possiamo procedere su questo versante per arrivare all’Immagine prototipo, all’Immagine Archetipo che è proprio l’Immagine dell’Uomo della Sindone? Qui vediamo che la sovrapposizione ha una sua coerenza. Giustamente è stato detto prima che l’uomo Rublev non poteva conoscere la Sindone, perché l’Ostensione che era stata fatta settant’anni prima …..

.... lui vive in Russia in un contesto terrificante, come diceva prima la Professoressa, della invasione dei Tartari….

…. Prima di produrre quest’ultimo capolavoro che poi è la Trinità, allora ci deve essere una memoria, una traditio Icònografica da cui lui attinge, riprende, in quanto è anche Allievo e poi collaboratore con lui di Teofane il Greco, all’interno anche di quella Grande Esperienza Mistica che visse la Russia attorno alla Spiritualità Trinitaria di Sergio di Radonetz  ….

…. Così ho cominciato a fare un viaggio a ritroso nel tempo per l’accostamento dei Volti del Pantocrator e vedere se questo elemento che troviamo in Rublev possiamo trovarlo in altre immagini …. 

…. C’è chi ritiene che la Sindone fosse un falso pittorico (1988), con la datazione compresa fra il 1260 e il 1290 …. [in realtà le date riportate nel 1988 con l’esame del carbonio 14, sono comprese fra il 1260 e il 1390 – n.d.a.]

…. Allora tutte le Icòne che sono posteriori a quella data, si potrebbe dire : “vabbè è plausibile che abbiano potuto copiare”, me se ora noi cominciare a scendere, ad andare più sotto, se un prototipo non è nato, come è possibile che già viene rappresentato? …. (fa scorrere delle immagini del Cristo Pantocratore dipinte dal XIII  sec. indietro nel tempo) …. Monte Athos scuola serba … XII sec. a Pianella (Pesaro) affresco … XI sec. 

…. Ci sono dei punti che gli Icònografi  ripetono a memoria. Faccio solo l’esempio più eclatante, no? : spesso nelle Icòne c’è questo ciuffetto (indica la parte superiore della fronte), a volte addirittura è una specie di zig zag quasi…. è obbligatorio farlo, ma non ha un senso teologico  perché normalmente il discorso delle due Nature di Cristo viene rappresentato dalla capigliatura oppure dalla barba bi-partita, diciamo così, o addirittura come nel caso del Pantocrator  è il Cristo stesso che indica le due nature ….

…. Eppure questo ciuffetto di capelli compare quasi sempre. Questo ciuffetto di capelli potrebbe essere interpretabile come un ciuffetto di capelli anche se poi l’analisi scientifica ha detto no! Sono grumi di sangue sulla fronte, però nelle Icòne Bizantine, compare quasi sempre  ciuffetto, cioè l’Immagine del Pantocrator ripete questo modulo, ma non è solo questo. C’è stato un personaggio agli inizi del ‘900, Paul Vignon che nel 1902, ha voluto vedere se c’erano altri punti che oltre al “ciuffetto” in qualche modo potevano identificare una concomitanza tra il Volto Sindonico e le Immagini del Pantocrator che erano diffuse, diciamo così, ben prima dell’età medievale. Questi punti che lui individua, sono una quindicina ….

….. e si vedono proprio delle cose ben precise : gli occhi per esempio, sono sempre aperti, molto grandi, ma perché sono molto grandi? Perché chi vede così al negativo o meglio al positivo, perché poi fai la foto e la trae al negativo, nell’Immagine della Sindone gli occhi sembrano aperti, in realtà poi, il saggio fotografico ha evidenziato che invece, gli occhi erano chiusi, però siccome poi si vede guardando l’Immagine della Sindone stessa, sembrano due occhi grandi aperti; il naso sempre diritto, il Volto è sempre asimmetrico perché il Volto Sindonico in realtà è pure asimmetrico per le tumefazioni no?  Che presenta il Volto della Sindone, non solo, ma un’altra cosa molto particolare è che sotto la bocca, dove di solito invece ci dovrebbe essere la peluria della barba, poiché dall’Immagine Sindonica si vede piuttosto un vuoto, stranamente tutte le Immagini del Pantocrator, presentano una barba che giusto giusto sotto il labbro, non cresce, quindi è anche una cosa abbastanza strana. Con questi baffi sempre spioventi e con la barbetta sempre che si biforca in due parti …..

…..  i laboratori di anatomopatologia ed anche quelli di criminologia che fanno studi specifici sugli identikit, hanno individuato tra queste Immagini, addirittura poi vedremo il Mandylion, almeno 100 punti di contatto e secondo questo modo di procedere, ci siano 60 punti di contatto, perché l’identità delle due persone rappresentate, possa essere garantita….

…. (Proiezione dell’Immagine del Volto del Cristo risalente al  VI secolo, ritrovato nel Monastero di santa Caterina al Sinai – n.d.a.), … dove almeno 250 punti, sembrerebbero corrispondere fra l’Immagine stessa e il Volto Sindonico. Quindi siamo dinnanzi veramente a una cosa abbastanza misteriosa da questo punto di vista …..

…. (proiezione di altre Immagini)….

…. Questo è il Volto Santo di Lucca dove si vede che sotto il labbro, la barba non cresce ….

…. Siccome c’è una specie di vuoto tra le orecchie e diciamo così, le gote e la capigliatura, non raramente gli Icònografi colmano questo vuoto, per esempio facendo queste chiome, queste pettinature enormi al Pantocrator….

…. Guardate la somiglianza, gli occhi aperti ….

…. (proiezione di ulteriori Immagini) ….

… lì nella Sindone c’è un colpo perché, come sappiamo, Cristo portando il patibulum nel percorso verso la Crocifissione, non aveva come sostenersi e probabilmente quindi cadeva e quindi il discorso delle cadute non è una cosa assurda, perché realmente non potendosi sostenere in nessun modo e avendo le braccia attaccate a questo tronco, no? a  questo patibulum, cadendo va a sbattere direttamente con il Volto, tant’è che proprio nella parte degli occhi e degli zigomi della Sindone sono stati trovati dei granelli di polvere ancora dell’epoca ….

…. Questa parte tumefatta, quindi accentuata l’Icònografo la rappresenta semplicemente attraverso l’asimmetria del Volto stesso ….

…. Qui vedete come ci sono delle corrispondenze perfette, questa è appunto l’Immagine che alla fine risulta la più verosomigliante …. (sta facendo vedere il Volto del VI sec. di santa Caterina al Sinai –n.d.a.) ….

… nei secoli precedenti il Cristo veniva raffigurato attraverso dei simboli ….. Elios il dio sole che viene utilizzato come immagine cristologica, sono delle immagini cripto-cristiane ….

… negli anni ’20 è stato ritrovato in un garage di Roma l’Ipògeo degli Aurelii, siamo qui nel III secolo, durante mi pare i Severi, Settimio Severo ecc…  ebbene l’Ipògeo degli Aurelii rappresenta questo Cristo Docente che ha ancora una volta, questa pettinatura, questa capigliatura molto folta come si vede e anche qui la barba a guardarla anche da lontano, ha qualche risvolto Sindonico e questo è veramente interessante ….

…. Da dove parte per arrivare a Rublev l’Immagine che ha attraversato tutti questi secoli? ….

…. Dobbiamo andare al Mandylion che vuol dire fazzoletto, asciugatoio. Si tratta di un Acheropita, cioè non fatta da mano d’uomo ….

…. Mentre le immagine idolatriche erano fatte da mani d’uomo, appunto perché erano idoli, è importante che l’Immagine sia Acheropita, perché rimanda all’intervento stesso di Dio, come se Dio stesso, oltre all’Incarnazione nella Carne, si potesse lui stesso presentare, raffigurare, in un telo, in un velo, in una Immagine….

…. la Donna di Kamuliana, un piccolo paesino della Cappadocia, chiamata Ipazia dalla tradizione. Questa Donna non crede, tuttavia ad un certo punto nella fontana del suo giardino trova un’ Immagine, vedendola subito dentro di sé, capisce che quella è l’Immagine di Cristo. La prende dalla fontana, ma la tira fuori asciutta. Allora, sconvolta da questo prodigio, pone questa Immagine nella veste. Bene, nella veste si riproduce immediatamente la stessa Immagine Acheropita, cioè l’Acheropita produce delle copie di sé stesso in maniera misteriosa ….

…. Per la prima volta durante una processione, questa Immagine del Cristo viene portata al posto dell’immagine dell’Imperatore ….

…. Secondo il prof. Pfeiffer che è un gesuita che ha insegnato per tanti anni alla Gregoriana, lui dice che  questa Immagine Kamuliana sarebbe arrivata a Roma, che sarebbe quella che noi chiamiamo Veronica, poi sarebbe stata sostituita per essere protetta e portata in Abruzzo, esattamente a Manoppello, non so se avete mai sentito parlare del Santo Volto di Manoppello, che sarebbe quindi niente altro che l’Icòna Acheropita, quindi il Mandylion, questo fazzoletto, portato qui in Italia. In realtà, come vediamo,  non può essere perché questa è un’immagine fortemente .. come dire,   fiamminga. Probabilmente, invece, è una copia, perché ad esempio c’è un’opera di  Memling che è un fiammingo (si riferisce ad Hans Memling – Bruges 1433-1494 – n.d.a.), che riproduce questa stessa immagine in un suo dipinto e probabilmente è una versione fiamminga del Mandylion ….

…. Andando avanti, sto facendo troppo lentamente? Vi sto stancando probabilmente, non lo so …

 

Intervento del sottoscritto : ci penso io a stancarli, dopo  

 

Eh…il colpo di grazia … io però mi sto mettendo di buona lena per distruggere… (battuta detta  da Mons. Palmeri con il sorriso)

…. (descrizione della leggenda di Edessa) ….

…. Nel X sec. Bisanzio pagò con 200 schiavi saraceni, non sono cose bellissime da dire, ma successe così,  la restituzione o meglio il potersi riprendere il Mandylion che si trovava ad Edessa e viene riportato a Costantinopoli ….

….  Il Mandylion di Edessa scompare nel 1204 quando i Crociati arrivano a Costantinopoli ….

…. Ed è anche la data dove scompare la Sindone e viene portata in Francia. Appare anche il Santo Volto di Laon ….

…. Quest’altro Acheropita si trova a Genova nella Chiesa di San Bartolomeo degli Armeni ….

…. La Veronica, molti dicono che si tratta di una parafrasi perché Veronica vuol dire Vera Icòna ….

…. Portata poi in Vaticano e da non confondersi con quella che si trova in Laterano …

…. E viene esposta tutti gli anni ogni quinta domenica di Quaresima ….

…. Laon (Francia), Templecombe (Inghilterra), El Sacro Rostro (Spagna)e poi le varie riproduzioni di Novgorod e della Galleria Tret’jakov (Russia) ….

…. Il Sig. De Cicco  per esempio, ha preso questi Mandylion e li ha confrontati, nel libro trovate questi confronti, tra questi Mandylion e appunto il Volto della Sacra Sindone ….

…. C’è un rapporto fra questo Mandylion e la Sindone? Alle volte per Mandylion intendono fazzoletto, asciugatoio, alle volte lo intendono come lenzuolo, Sindone ….

…. dal Codice Gossiano (5/1/1490 – n.d.a.) – come se Gesù rispondesse alla lettera di Abigar, dice :”se desideri ammirare il mio aspetto come in corporalmente è, ti invio questo lenzuolo - quindi non si parla più di un Mandylion - sul quale potrai vedere raffigurato non solo il mio Volto, ma potrai guardare la forma di tutto il mio Corpo Divinamente Trasfigurato”….

….la leggenda della guarigione di Tiberio con l’utilizzo della Veronica. Questo lo dice il Pfeiffer sempre in un suo testo, cosa avrebbero imposto a Tiberio per farlo guarire? Si doveva mettere dento il Mandylion con tutto il suo intero corpo. Cioè doveva sovrapporre il suo corpo al Corpo di Cristo. Ma il mandylion aveva solo il Volto. Allora com’è che Tiberio doveva mettersi sopra il Corpo di Cristo? Forse la risposta ce l’abbiamo in quel testo che dicevo prima ….

…. Il Vangelo di Addai, cioè Giuda Taddeo. In questa racconto il Mandylion venne chiamato Tetradìplon,  cioè qualcosa piegato in due modi per quattro volte….

…. cioè la Reliquia della Sindone  fin da quando fu prodotta, come poteva essere trasportata? Il lenzuolo è quattro metri e se tu lo pieghi quattro volte sia dal lato anteriore che posteriore, alla fine da un lenzuolo che cosa ottieni? Un fazzoletto. Ottieni un quadrato. Naturalmente  la Reliquia  quale parte di questo lenzuolo conserverà da mostrare per la devozione dei fedeli? Il Volto! ….

…. Allora forse ci stiamo avvicinando a quella che voleva essere un po’, piano piano, condurvi ad una constatazione, più che altro….

…. Il percorso del Mandylion corrisponde a quello della Sindone ….

…. Confronto dei pollini ritrovati di Gerusalemme, Edessa, Costantinopoli, Francia e Italia ….

…. La riproduzione Icònografica è più semplice: ogni volta che ne hai una è più semplice copiare. Conclusione : l’autore del Mandylion ha copiato il Volto Sindonico . questa è la conclusione. Questo spiega la traditio Icònografica e questo spiega per via storico-artistica, che la Sindone non può essere medievale, ma antecedente, perché questo Volto gira nel mondo da troppo tempo  e non può essere un Volto legato alle figure medievali….

…. Il tessuto è di fattura mediorentale del I secolo ….

…. Le due monetine di Tiberio il cui conio è del29 d.C., cioè corrisponderebbe esattamente al momento della morte di Cristo, ed è ormai totalmente screditata l’analisi al carbonio C .…

….  I lembi del lenzuolo …. Le suore che lo conservarono ci lavorarono sopra, cucirono, sistemarono, fecero anche un sacco  di danni…. Gli incendi …  oggi il tipo di indagine è completamente diversa, le chiamano analisi chimico ottiche ed è uscito un libro l’anno scorso di un certo Fanti  che attraverso queste indagini sostiene invece che la Sindone è databilissima al I sec. d.C.

 

Intervento del sottoscritto : il Prof. Giulio Fanti (professore associato nel dipartimento di Ingegneria Industriale dell’università di Padova, citato anche nel testo – n.d.a.).

 

…. normalmente i condannati per crocifissione non venivano cinti con una Corona di spine ….

…. Nemmeno il falgellum era previsto per chi veniva crocefisso, ma Pilato sperava che con il flagellum venisse chiuso il discorso ….

…. Analizzando la Sindone si vedono le punte del flagellum che hanno forato la carne ….

…. La coagulazione del sangue… il Corpo che è dentro questo lenzuolo non può esserci stato troppe ore …. Perché altrimenti ci sarebbero stati i segni della decomposizione ….

…. Se fosse un falso del medioevo, questo “genio” dell’arte o della scienza, avrebbe dovuto conoscere il sistema circolatorio perché nella Sindone è risultato che il sangue è in parte venoso e in parte arterioso, dipende dalla zona in cui circola….

…. Io non sto dicendo nulla perché non voglio dimostrare proprio niente. Sto dicendo le cose che dicono i libri, praticamente….

….. poi il sangue è umano, del gruppo AB ed è stranamente e questa è una cosa che ho scoperto in questi giorni, lo stesso gruppo sanguigno del sangue che si trova sul Corporale di Lanciano, del Miracolo Eucaristico di Lanciano, quindi lo stesso gruppo AB,  tra l’altro  una parte viene da un tessuto emiocardico nella Sindone e la stessa cosa nel Miracolo di Lanciano, ma oggi si parla anche di un Miracolo di Buenos Aires, come sapete in cui è protagonista anche Bergoglio, questa Ostia che caduta per terra, presa, messa nell’acqua e invece ritrovata immersa nel sangue e questo sangue è AB. Questo è avvenuto alla fine degli anni ’90….

…. L’Uomo è alto 1,75 mt e l’età sarebbe compresa fra i 30 e i 40 anni, quindi plausibile anche questo con l’età di Cristo, Crocifisso senza poggiapiedi…. Introdotti dai romani dopo il 50 d.C. e quindi questa Crocifissione è avvenuta sicuramente prima….

….  I chiodi sui polsi e non sulle mani …. Il sangue e il plasma che si stava separando…. Tracce di aloe e mirra che confermano quello che si racconta nei Vangeli, cioè delle mirofore che portano gli unguenti ….

…. Come si è formata l’Immagine dell’Uomo della Sindone? Ad oggi la scienza non ha trovato una risposta, effettivamente, perché non è un dipinto, non si sa che cosa sia, o meglio la scienza ipotizza come si sarebbe potuta formare ….  Se il Corpo trasformato in energia, avesse attraversato il lenzuolo, cioè gli scienziati dicono che sarebbe spiegabile solo così, però non può essere così. Giustamente la scienza deve dire così. Ad oggi nessun laboratorio però è capace di ottenere questo con un corpo o con un oggetto….

…. Giulio Fanti affronta meglio questa questione, io…il mio compito era un altro, sto andando furi tema alla fine  solo per concludere. Probabilmente questo accadrà, la scienza riuscirà a riprodurre una sindone, un giorno, nel frattempo oggi la scienza tace, la fede continua ad annunciare.

La domanda è : se quell’energia luminosa che ha attraversato il lenzuolo funebre della Sindone fosse il  Corpo di Cristo  risorto? Io la domanda ve la faccio, poi voi rispondete che volete.  

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